SCRIVERE GIALLO – Strumenti di verifica
SCRIVERE GIALLO
STRUMENTI DI VERIFICA
Siete riusciti a scrivere la vostra storia, capitolo dopo capitolo l’avete sviluppata tirando le fila di tutti i discorsi aperti. Adesso vi aspetta il lavoro più duro: la revisione. Buona parte dei consigli che seguono è valida in generale per qualsiasi romanzo, ma poiché il giallo, come abbiamo visto, ha dei meccanismi particolarmente complessi e alla fine tutto deve tornare anche all’esame del lettore più attento e smaliziato, riteniamo che un controllo accurato sia particolarmente importante.
- LASCIATE DEPOSITARE LO SCRITTO
Può sembrare strano, ma questo è il primo consiglio che ci sentiamo di dare perché, se si rilegge quello che si è scritto dopo una settimana o un mese, ci si rende immediatamente conto di svariate cose. Innanzitutto si notano le ripetizioni e i refusi – ce ne sono sempre un numero mostruoso e non basta certo una sola lettura! - , poi ci si accorge se qualcosa non torna nello sviluppo della storia. Una volta presa una distanza fra voi e il testo i difetti, se ce ne sono, salteranno subito all’occhio.
- FATE UNA ONELINE DI TUTTI I CAPITOLI
Ovvero riassumete in una riga ciò che avviene in ogni capitolo, anche due o tre vanno bene ugualmente: questo aiuta a controllare la struttura della storia. Se il vostro romanzo funziona, ogni scena genererà quella che segue, con un crescendo di tensione fino allo scioglimento finale. Se trovate qualche scena che non serve, nel senso che non aggiunge nulla né allo sviluppo del plot né a quello emotivo, liberatevene senza alcun timore. Rallenterà solo la narrazione, facendo perdere concentrazione al lettore. Ricordate che ogni scena deve avere almeno uno o più di questi requisiti:
- Portare avanti l’azione
- Portare avanti lo sviluppo psicologico dei personaggi
- Portare avanti il conflitto
- Preparare gli eventi che stanno per arrivare
- CONTROLLATE LA LINEA EMOTIVA
La oneline serve anche per controllare lo sviluppo emotivo di ogni personaggio. Basterà evidenziare tutte le scene che riguardano un singolo personaggio in un colore, per poi verificare se c’ è una costruzione armonica del suo arco narrativo. In pratica, controllate che il personaggio in questione sia coerente con il suo carattere. Dal punto di vista psicologico, ad esempio, è poco verosimile che nel terzo capitolo uno sia mortalmente depresso e nel capitolo seguente, invece, appaia allegro e ben disposto verso il mondo, al punto da essere a suo agio con persone sconosciute, a meno che non si tratti di qualcuno che ha problemi psichiatrici o un disturbo bipolare. Il controllo della linea emotiva è molto importante e va fatto, se possibile, su tutti i personaggi importanti della storia. La oneline aiuta a renderlo più semplice. Alla fine avremo una scaletta coloratissima, dove prevarranno le tonalità che abbiamo attribuito al protagonista e all’antagonista della storia.
- ATTENZIONE AL RITMO E ALLA SUSPENSE
Considerate che in un giallo il ritmo e la suspense sono due fattori importantissimi. Nella rilettura del vostro testo (Gabriella consiglia sulla carta perché è più facile vedere gli errori, Elisabetta sul computer perché si possono sistemare subito e si risparmia tempo, ma ambedue sono metodi validi), tenete presente che ogni capitolo dev’essere come una storia a sé - con un inizio, una parte centrale e una fine - deve catturare la curiosità del lettore e, se possibile, stimolare la sua voglia di andare avanti nella storia grazie a quello che tecnicamente chiamiamo cliffhanger, ovvero il gancio che rimanda al capitolo successivo.
Qualunque sia la vostra storia, tenete presente che la suspense è l’ingrediente base per la narrazione. Per crearla è necessario trattenere quanto più a lungo le informazioni, in modo da determinare nel lettore uno stato di “sofferenza” , che lo spinga a proseguire nella lettura per soddisfare la sua curiosità e per placare l’ansia creata dalla situazione in cui lo avete immerso. Siete riusciti a farlo nei vostri capitoli? Ecco come verificarlo.
- PROVATE A SCRIVERE LA LOGLINE
Questa è veramente la sfida più grande, ma è fondamentale per capire se il vostro libro funziona ed è in grado di coinvolgere e appassionare il lettore. Provate a scrivere delle brevissime frasi con cui raccontate l’essenziale, il nucleo del vostro romanzo. Tecnicamente non dovreste superare i 300 caratteri (spazi inclusi), ma all’inizio potete concedervi anche qualcosa in più. Come si fa? Il nostro consiglio è di partire da “Cosa accadrebbe se…”
Facciamo qualche esempio per semplificarvi la vita:
- Cosa accadrebbe se un uomo si svegliasse un giorno trasformato in uno scarafaggio? La Metamorfosi ( F.Kafka)
- Cosa accadrebbe se un bambino orfano scoprisse di avere dei poteri magici? Harry Potter (J.K.Rowling)
- Cosa accadrebbe se le paure di un gruppo di bambini si personificassero in un pagliaccio assassino? It (S. King)
- Cosa accadrebbe se un gruppo di scienziati, partendo dal dna dei dinosauri, li ricostruisse per un parco a tema in un’isola sperduta e questi si ribellassero? Jurassic Park (M.Crichton)
- CONTROLLATE LA TRAMA GIALLA E GLI INDIZI
Last but not least, prendete la prima scheda che avete fatto, quella in cui avete segnato per filo e per segno cosa è successo al momento del crimine. Anche qui usate la oneline e verificate se quanto avete raccontato nello svolgimento della storia concorda punto per punto con la ricostruzione del delitto.
L’ultimo controllo dedichiamolo agli indizi. Sempre tramite la oneline accertiamoci di averli seminati bene e, soprattutto, verifichiamo che i “falsi indizi” siano coerenti con i personaggi su cui dovrebbe spostarsi l’attenzione se siete stati bravi. Tenete presente che quest’ultimo controllo è il più insidioso, perché tutto quello che è stato seminato durante il romanzo deve portare da qualche parte e deve essere fedele alla ricostruzione degli eventi che si avrà alla fine del libro. Ingannare il lettore vendendogli fumo o, peggio, ingannandolo, non è una buona strategia.
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