In Spagna mangiando frittata alle ortiche e chiacchierando con Mara Roberti

Spagna.

Lo so vi ho sorpreso, non sono a Roccafitta. Nicola mi ha portato qui, in questo piccolo paesino sul mare fra la montagna e un faro che spazza le case la sera. Un posto magico. Peccato che dopo due giorni idilliaci Nicola si è preso una insolazione ed è rimasto in albergo a sonnecchiare. Ma come si dice, “non tutti i mali vengono per nuocere”.  Lasciatemi raccontare. Camminavo curiosa per questo vecchio paese di pescatori, quando mi è venuta fame. Ho chiesto in giro e mi hanno indicato un ristorante, un’istituzione da queste parti. E’ uno dei pochi rimasti sulla spiaggia, una costruzione bianca e bassa fra gli scogli e la sabbia, con una grande vetrata da cui si vede il mare.  Sono entrata perché mi avevano detto che lì si poteva mangiare la paella più buona della zona. Ed è vero! Ma non solo. Si fanno anche incontri particolari. Sarà stata l’ora – gli spagnoli mangiano molto tardi –sarà stato il destino ma lì ho conosciuto una donna veramente speciale. Era seduta ad un tavolo e mangiava con gusto una tortilla dall’aspetto molto invitante. Mi sono accomodata al tavolo vicino e, nel mio improbabile spagnolo, ho attaccato bottone chiedendole come si chiamava quel piatto perché volevo ordinarlo. Mara Roberti, così si chiama, mi ha sorriso e ha risposto in italiano:

- È una frittata alle ortiche, la fanno espressamente per me.

Un’italiana che mangia un piatto così particolare in un ristorante sul mare. La mia curiosità si è scatenata e ho faticato non poco (Mara è una persona schiva che ti conquista col suo sorriso) a farle ammettere che i proprietari la cucinavano in suo onore da quando aveva scritto un racconto proprio su quella frittata.

Mara Roberti- L’idea originaria è stata di Maria Paola Romeo, direttore editoriale di Emma Books, che in occasione dell’Expo ha pensato a un ricettario del cuore delle autrici di Emma, dove ciascuna di noi proponesse una ricetta che servisse a curare i mali del cuore. La cascina che descrivo nel racconto esiste davvero ed è stata un posto speciale per me. Volevo raccontare un ritorno a casa e scrivendo mi sono resa conto che fra i tanti posti possibili, l'unico in cui ci sentiamo davvero a casa è l'infanzia. E che per tornarci è indispensabile perdonare. Così ho scritto la ricetta del perdono. Perché le ortiche aiutano a perdonare? Lo si scopre leggendo il racconto!

Quante assonanze, anch’io quando ho scoperto il tradimento di Francesco sono scappata da Roma nell’unico posto dove mi sentivo a casa, Roccafitta, il luogo della mia infanzia. Mi riprometto di leggere “Frittata alle ortiche. La ricetta del perdono”.  So già che mi conquisterà.

- Il ritorno a casa è un tema che mi sta molto a cuore, come chiunque viva all'estero, credo.- mi spiega Mara, -Arriva un momento in cui non sai più qual è il posto a cui appartieni, quando stai tornando e quando stai partendo, dove devi andare quando vuoi ritrovare te stessa.

- E per questo hai cominciato a scrivere, giusto?- Mara annuisce e mi spiega che ha iniziato proprio per riappropriarsi delle sue emozioni  e la mia domanda nasce spontanea: - Ma come scegli i temi dei tuoi racconti?

- Ti dirò come vorrei riuscire a sceglierli, perché finora non sempre ci sono riuscita : tutti noi abbiamo un punto di rottura emotivo, quello che ci permette di accedere a una parte più profonda di noi. Ecco, nel decidere di che cosa scrivere cerco quel punto di rottura emotivo. È impalpabile, una sensazione, una emozione sfuggente. Cercò di inseguirla finché a poco a poco non diventa una storia.

Questa donna che si definisce una femminista che legge e scrive rosa mi ha conquistato, anche se la guardo e mi chiedo “ma si può essere femmiste e scrivere rosa? Non è una contraddizione”? Subito mi arriva la risposta:

- Lo credevo anch'io, fino a poco tempo fa credevo che queste due parti di me non potessero convivere, che una delle due fosse destinata a essere clandestina, alternandosi a seconda delle situazioni. Il rosa di Emma Books però è un rosa speciale e Maria Paola Romeo mi ha sempre incoraggiata a metterci qualcosa di autentico, oltre a richiedere un livello di scrittura alto e mai trascurato. Un rosa intelligente, che dà per scontato che le sue lettici siano intelligenti, ecco la prima caratteristica importante. Poi ho capito altre due cose: primo, che il rosa mi faceva stare bene, mi riconciliava con me stessa, era un modo per concedere spazio a quel che mi emozionava, e secondo, che le lettrici di rosa sono molto più battagliere e compatte di quanto si creda. Ecco perché il rosa può far bene alle donne, perché ci insegna a essere felici, perché ci emoziona, e all'origine delle grandi battaglie ci sono sempre grandi emozioni e grandi sogni. Le donne del rosa inoltre sono cambiate, si salvano sempre più spesso da sole, e credo che questo sia uno dei meriti delle autrici italiane, che sono state capaci di proporre personaggi più forti, ironici, indipendenti.

- Quasi quasi mi metto anche io a scrivere rosa…

Mara ride e ribatte:

Frittata alle ortiche- Ho il manuale perfetto da consigliarti! Il Manuale di NON scrittura creativa di Rosa per caso, il mio blog! Il manuale in cui dico agli aspiranti scrittori tutto quello che non vogliono sentirsi dire, con le domande da porsi prima di scrivere e dopo aver terminato il proprio manoscritto. C'è anche un test per capire che scrittrice sei, ma sono pronta a scommettere di sapere già che tipo di scrittrice sei: passionale! Poi mi dirai se ci ho azzeccato.

Ci salutiamo perché lei ha un appuntamento, tirò fuori il mio ebook e subito scarico il suo libro. Inizio a leggerlo e non riesco a smettere. Una scrittura toccante, vera. Inutile negarlo mi ha commossa.

- Margherita finalmente ti ho trovata… - Mi volto. Lo vedo. È Nicola. Ha l’aria preoccupata. Solo ora mi rendo conto che sono passate sei ore da quando l’ho lasciato, forse stasera dovrei proprio preparargli una frittata alle ortiche per farmi perdonare. Comunque vi lascio la ricetta che mi ha dato Mara.

La ricetta della frittata alle ortiche

Ingredienti:

400 gr. di ortiche

6 uova

1 cipolla

50 gr. di parmigiano grattugiato

Olio, sale e pepe q.b.

 Preparazione:

frittataUna volta raccolte le ortiche, ricordatevi di usare i guanti anche mentre le maneggiate in cucina. Dopo aver separato le foglie dagli steli, lavatele bene in acqua fredda e poi fatele bollire in acqua salata per una decina minuti, quindi strizzatele in un colapasta per togliere l’acqua in eccesso e tritatele in pezzi non troppo fini. Ora che sono state lessate, le ortiche hanno perso il loro potere urticante.

In un’altra ciotola, mescolate le uova con il parmigiano, il sale e il pepe, aiutandovi con una frusta. Quindi soffriggete la cipolla tagliata fine in una padella antiaderente e rosolate le ortiche per qualche minuto. Unite le uova, distribuitele in modo uniforme e cuocete sui due lati rigirando a metà cottura. E... la frittata è fatta! Potete servirla tiepida o fredda.